lo sdegno
riflessioni
“Viva reazioni di risentimento misto a disprezzo, provocata da una grave offesa alla propria sensibilità morale.”
… Come la pioggia di questo periodo sradica gli alberi e cambia l’aspetto della natura, oppure come il terremoto distrugge intere città, paesi, allo stesso modo la rabbia, l’ira, la collera, il risentimento, semina sciagure e fomenta la guerra; la sua forza produce distruzione e pericolo. Credo che, in questo periodo si debba riflettere sulle nostre debolezze e cercare di non dimenticarle così da capire e comprendere le debolezze degli altri. Non dobbiamo abbandonarci allo sdegno esso è come la lama di una spada che si conficca nel nostro petto, oppure che uccide il nostro amico il nostro simile; se riusciamo a sopportare con pazienza tutte le provocazioni alla quale siamo soggetti ogni giorno e momenti della nostra vita, metteremo in pratica la saggezza; se riusciamo a dimenticarlo e cancellarlo dai nostri ricordi, il nostro cuore le dimenticherà.
Oggi se vi guardate intorno siamo in balia dello sdegno, ci fa perdere la ragione ma, se riusciamo ad essere giudiziosi, che la rabbia degli altri ci possa servire da lezione. Non dobbiamo mai agire sotto il dominio dello sdegno, sono sicura che durante l’uragano ci fermiamo alla ricerca di un riparo ed aspettare la fine dell’evento. Così dovremmo comportarci nella vita, aspettare la fine dell’uragano per poter raccogliere, rimettere in ordine e fare pulizia e fare spazio al nuovo e al bello. Può sembrare difficile dominare lo sdegno ma dobbiamo evitare di arrabbiarci e quando questo sentimento si produce dentro di noi, fare tre respiri profondi e cercare la calma, l’uragano si placherà.
Solo le persone poco sagge si arrabbiano alle parole insolenti.
Dobbiamo ridere alle provocazioni con distacco, questo atteggiamento è data dalla saggezza fa cedere l’impeto del rabbioso che, da nemico, può diventare amico. Non dobbiamo alimentare la vendetta nel nostro cuore essa fomenta e corrode la nostra anima, dobbiamo essere disposti a dimenticare piuttosto che rispondere alle ingiurie. Chi aspetta il momento più opportuno per vendicarsi, mette in trappola sé stesso e attira il male nella propria vita; una risposta, dolce pacata verso una persona arrabbiata è simile a un secchio d’acqua che spegne il fuoco, questo atteggiamento fa cedere l’impeto del rabbioso, che da nemico può diventare amico. Lo sdegno si manifesta sotto forma di squilibrio e di debolezza ma raramente si conclude senza dolore.
Sant’Agostino: “La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarli.”