Riflessioni sul Reiki
Il Reiki è un metodo di guarigione che agisce su molti livelli, specialmente su quello fisico, mentale e spirituale, il che coincide tra l’altro con l’esistenza di tre livelli Reiki. Il percorso di ascensione del Reiki può essere paragonabile a una scala di quarzo composta da tre gradini di dimensioni differenti.
Il primo di questi gradini è alto, ma in compenso ha una superficie orizzontale molto ampia: una volta raggiuntolo è possibile osservare il mondo circostante da un punto di vista più panoramico, fondamentalmente diverso come dimensione prospettica, essendo possibile spaziare “così in alto, così in basso”, per usare l’aforisma alchemico di Ermete Trismegisto.
In questa fase l’iniziato vive una metamorfosi: i suoi canali sono direttamente collegati con l’Energia Universale, ed è proprio in questo momento che può iniziare la guarigione fisica, mentale e spirituale. La grande superficie orizzontale serve per maniere i piedi ben stabili, senza rischiare di cadere, perché potreste provare un senso di ebbrezza, felicità e gioia, una sorta di vertigine e confusione. Si può credere di essere diventati improvvisamente guaritori, e ciò è normale: ognuno di noi crede di avere una sua energia un po’ speciale, ma in realtà si diventa, molto più umilmente, semplici canali dell’Energia Universale.
Questo è un bivio di fondamentale importanza che richiede la vicinanza spirituale del master iniziatore poiché si vedrà se l’uomo è pronto a riequilibrare il suo microcosmo e ad accordarlo con il macrocosmo, sintonizzando le sue vibrazioni con Madre Terra e il Cosmo intero.
Raffigurando l’essere umano come una mongolfiera desiderosa di alzarsi in volo, dobbiamo necessariamente liberarla dalla zavorra perché, se così non fosse, potrebbe effettuare al massimo qualche piccolo balzello, mai uno splendido volo.
Il Reiki aiuterà l’uomo ad avvicinarsi alla guarigione, ma lui consapevolmente dovrà darsi da fare, se vorrà veramente elevarsi. Per prima cosa potrà cominciare a liberarsi dalle tossine che in molti anni avrà accumulato nel suo organismo, sia facilitandone l’eliminazione attraverso il sudore etc., sia diminuendone l’introduzione. Noi siamo ciò che beviamo, mangiamo, respiriamo e pensiamo (Panfili, Medicina Ortomolecolare, Tecniche Nuove, 1994)
Una volta iniziata questa depurazione, il soggetto sarà realmente libero di poter elevare il suo Sé Superiore. Con l’iniziazione al secondo livello Reiki, il canale dell’Energia Universale si fa molto più potente e splendente. Si entra in possesso di alcune chiavi di accesso all’Energia potentissime: i simboli sacri di Reiki. Da questo momento diventa sempre più importante seguire le Regole di vita di Reiki:
- Non essere arrabbiato, proprio oggi
- Non ti preoccupare, proprio oggi
- Onora i tuoi maestri, i genitori e gli anziani
- Guadagnati da vivere onestamente
- Mostra gratitudine verso tutto ciò che vive.
A questo punto abbiamo un compito molto importante, che è quello di diffondere Reiki curando gli altri, a livello energetico anche mentale, ma prima di tutto curando noi stessi. Guarirci sarà senza dubbio più rapido in quanto siamo ormai diventati canali dell’Energia Universale. Ora che abbiamo ritrovato il parakletos (il guaritore interno), dobbiamo ascoltarlo perché ci suggerirà come dare cuore, amore e spessore alla nostra esistenza.
La routine della vita quotidiana è sempre importante, ma lo è ancor più quando ci si avvicina alle metodiche terapeutiche del terzo millennio. Cercare di osservare alcune norme elementari, o almeno una parte di esse, per la quotidianità potrà migliorare lo stato di benessere del corpo, della mente e dell’anima. Queste sono dettate dalla Medicina, ma alcune potranno essere ritrovate nei consigli della nonna, espressione di popolare saggezza. Svegliarsi prima dell’alba e comunque non fare la prima colazione dopo le otto; lavarsi i denti dopo i pasti; mangiare lentamente e in silenzio, con la consapevolezza del cibo, e, perché no, fare Reiki alla pietanza; digiunare un giorno alla settimana; andare a dormire prima delle dieci di sera. Poi, se decidiamo di salire sul terzo gradino – e il nostro master pensa che siamo pronti e che per noi sia importante e giusto farlo – vedremo che questo è il più alto, con un piano d’appoggio stretto, quasi a forma di piramide. Inizialmente, una volta saliti, si ha la sensazione di essere proiettati verso l’alto con grande energia, solo successivamente si recupereranno le esperienze dei precedenti due piani in un equilibrio superiore.
Reiki ci aiuta quando lo riceviamo da altri o con l’autotrattamento, ma anche se decidiamo di salire su questa meravigliosa e splendente scala di quarzo. Consapevolmente si dovrà adattare l’alimentazione e le abitudini di vita, com’è giusto usufruire anche di altre vie, con la finalità di nutrire l’anima dell’uomo, di altri esseri viventi, della Terra e del Cosmo.
Punto-luce